Testi perversi

Giovanni Boccaccio

Decameron

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"Leggi d'italiano tutto ciò che vuoi, fatta eccezione tuttavia per il Decamerone del Boccaccio," scriveva Johann Wolfang Goethe alla sorella minore nel 1765. Per secoli, il Decameron è stato considerato un ricettacolo di oscenità. Non solo gli inquisitori, ma anche i fratelli e i padri censuravano il Decameron, impedendone la lettura alle donne. Spesso, i bibliotecari lo tenevano sotto chiave nella sezione dei libri erotici, accessibile solo sotto il loro diretto controllo. Gli inquisitori intervenivano correggendo o cancellando i motivi più scabrosi e pubblicando edizioni depurate. A tutt'oggi, nonostante il femminismo e la liberazione sessuale, il Decameron rimane un testo controverso, fonte di ispirazione di capolavori del cinema e, allo stesso tempo, di film soft-core. Perché la cultura popolare percepisce questo libro come un testo deviante, mentre la cultura accademica lo considera un capolavoro di raffinatezza? Può un libro del XIV secolo comunicare con le nostre emozioni e influenzare la nostra percezione della sessualità? In questo caso, quali effetti ha avuto sul nostro immaginario questo libro, che pone il corpo della donna, spesso nuda, e l'atto sessuale al centro della sua narrazione? Queste sono alcune delle questioni che il corso intende discutere attraverso un'attenta lettura di alcune parti del Decameron e la visione di quadri e film dei seguenti autori: Vasari, Botticelli, Palma, Tiziano, Veronese, Pasolini, Fellini, Wertmüller e Almodóvar. Altri materiali di varia origine offriranno alcuni spunti per l'analisi della percezione del Decameron e dei temi ad esso connessi nella cultura popolare.

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© 2003 Nicoletta Marini-Maio

University of Pennsylvania