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Modulo 7- I giovani
11/11 - Lezione 1
Contestazione.

"Ho giocato anch'io a sessantotto. Non nel 1968, quando avevo quattro anni e non importa davvero niente quello che facevo, a che cosa giocavo, ne' dove ci giocavo, tanto di tempo e spazio a quell'eta' ne basta poco. Ma ho giocato a sessantotto piu' tardi come molti prima di me hanno fatto e, scopro, come alcuni hanno fatto dopo. Come credo si giochi piu' o meno dappertutto, in varie parti del mondo. Non e' una cosa strana, perche' in tutto il mondo si gioca a nascondino, a guardie e ladri, a palla prigioniera o a campana che, non so se e' un caso, si chiama pure il gioco del mondo. In tedesco si dice 'Himmerl un Holle", inferno e paradiso, ma e' lo stesso gioco. Pare sia antichissimo, conosciuto addirittura dagli incas o dagli atzechi. Sembra che siano tutti antichissimi, questi giochi che da un paese all'altro cambiano solo il nome o qualche regola rminore. Cosi', per un ragazzo che va da un paese all'altro, mettiamo in vacanza, e' tutto facilissimo: si trova li' a giocare con gli altri ragazzini e potrebbe quasi non accorgersi di essere finito in un altro paese, del quale non conosce niente, e se questo fosse possibile, potrebbe persino non accorgersi di essere finito in un'altra epoca, della quale conosce meno ancora.

Credo che per il sessantotto funzioni piu' o meno in questo modo, ma con una leggera differenza. Perche' quei giochi hanno bisogno solo di regole e giocatori, al massimo di una palla, di un pezzo di gesso, di un fischietto. Invece per giocare a sessantotto, che e' un gioco piu' recente, ci vogliono piu' cose.

Ma anche questo, in fondo, non e' niente di speciale. Ci sono sempre stati giochi che hanno bisogno di piu' materiali, per esempio farsi la guerra fra indiani e cowboy: le facce e le pistole, magari con un fazzoletto portato a fascia sulla fronte, e qualche idea di un forte o di un accampamento da costruire in giro. Molte cose bisogna averle ma ancora di piu' saperle: sapere che nomi portano i tuoi e i tuoi nemici, sapere come parlano, come combattono, come sono organizzati. Devi investire i capi, sapere quali titoli e che poteri hanno. Devi avere in mente storie, avvenimenti e personaggi incontrati negli stessi libri, giornaletti o film. Solo questo ti permette la liberta' di inventare. E senza invenzione non puoi giocare: se ci sono, per esempio, pochi maschi e molte donne, visto che si puo' anche fare a meno di squaw e mogli bianche, potresti dire: facciamo che le donne sono uomini e stabiliamo chi fa il cowboy e chi l'indiano.

Ma per giocare a sessantotto ci vuole una quantita' assai maggiore di materiali che quindi esigono maggiori conoscenze e, a loro volta, richiedono piu' invenzione."
(Helena Janeczek, "Versione per quattro". In Il '68 di chi non c'era (ancora). A cura di Raul Montanari. 135-136)

Continuate con la metafora del gioco: quali materiali ci vogliono, secondo voi, per "giocare al sessantotto'?

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Materiali
L'Italia verso il 2000, "Sviluppi ed eredita' del movimento del Sessantotto" (pp. 70-77)
Materiali di ricerca >> Il Sessantotto

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Esercitazione scritta e orale
Dopo aver letto il capitolo sul Sessantotto, esplorate il sito Il Sessantotto alla ricerca di informazioni su uno degli aspetti che vi interessa di piu': i fatti di cronaca, i poster, il femminismo, il Sessantotto nel mondo, etc.

Preparatevi a rispondere oralmente alle domande di p. 76.

Scrivete un paragrafo sul Sessantotto, organizzando le vostre riflessioni secondo la scaletta seguente (se vi mancano le informazioni intervistate i vostri genitori, parenti, professori, etc.):
Quali sono stati gli esiti positivi delle contestazioni studentesche alla fine degli anni Sessanta? In che modo continuano ancora oggi? Fornite degli esempi specifici.
E quali sono oggi i nuovi temi di contestazione fra gli studenti? Ci sono alleanze con altri gruppi e organizzazioni?
(adattato da L'Italia verso il Duemila)

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Lingua
Ripassate nel libro di grammatica i vari usi del condizionale: pp.
249-251, 286-287 (15.2), 334-335
Es. III B-C-D (bulkpack, pp. 77-78)


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© 2003 Nicoletta Marini-Maio

University of Pennsylvania