Testi perversi

Giovanni Boccaccio

Decameron

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Sulla scia del successo ottenuto dal Decameron di Pier Paolo Pasolini nel 1971 (vedi Soggetti), tra il 1971 e il 1973 in Italia si sviluppa un nuovo sottogenere: la commedia erotica all'italiana. Si tratta di un filone semi-pornografico, voyeuristico, ripetitivo nei temi e di scarsa qualità.

I numerosi film del filone "decamerotico" sono stati recentemente rivalutati dagli intellettuali italiani. Walter Veltroni, un noto leader politico del Partito Democratico della Sinistra ed esperto di cinema, e gli autorevoli critici cinematografici Enrico Ghezzi and Marco Giusti, sostengono che il boom della commedia erotica è stato un riflesso della liberazione sessuale che si stava verificando in Italia negli anni '70. Per Veltroni, questi film hanno avuto il pregio di contenere il moralismo dei cattolici, e allargare il senso del pudore.

La rivalutazione del filone "decamerotico" ha incoraggiato la pubblicazione di saggi e raccolte, come La commedia erotica italiana di Michele Giordano, una specie di enciclopedia del genere che analizza "le tappe del nostro cinema a 'luci rosa', inquadrandone gli sviluppi anche nel contesto sociale che l'ha visto affermarsi", e Giovannona Coscialunga a Cannes, di Giuliano Pavone, il quale sostiene di aver scritto una completa "storia e riabilitazione della commedia all'italiana anni '70".

Ecco un elenco sommario dei film del filone "decamerotico", usciti tra il 1971 e il 1972, subito dopo Il Decameron di Pier Paolo Pasolini:

Le calde notti del Decamerone (1971, Gian Paolo Callegari),
Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda (1971, Mariano Laurenti),
Decameron n. 2 (1972, Mino Guerrini),
Decameron n. 3: Le più belle donne del Boccaccio
(1972, Italo Alfaro),
Decameron n. 4: Le
più belle novelle del Boccaccio (1972, Paolo Bianchini)
Decameron '300 (Mario Stefani 1972)
Boccaccio (1972, Bruno Corbucci),
La bella Antonia prima monica e poi dimonia (1972, Mariano Laurenti),
Decameroticus
(1972, Pier Giorgio Ferretti),
Fiorina la vacca
(1972, Vittorio De Sisti)

Novelle galeotte d'amore dal Decameron
(1972, Antonio Margheriti)
ll Decamerone proibito
(1972, Carlo Infascelli),
Il Decamerone proibitissimo
(1972, Franco Martinelli)
Decameroticus
(1972, Pier Giorgio Ferretti),
Novelle licenziose di vergini vogliose (1972, Michael Wotruba),
Una cavalla tutta nuda (1972, Franco Rosetti),
Il Decamerone nero
(1972, Piero Vivarelli)
Quando le donne si chiamavano madonne
(1972, Aldo Grimaldi)
Fratello homo, sorella bona - nel Boccaccio superproibito
(1973, Mario Sequi),
Racconti proibiti di nulla vestiti (1973, Brunello Rondi),
Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno (1973, Bitto Albertini),
I racconti di Viterbury
(1973, Edoardo Re).

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Materiali
Il filone cinematografico boccaccesco.
Maurizio Porro, "E Boccaccio scoprì il cinema".
Laura Mulvey, "Visual Pleasure and Narrative Cinema".

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Esercitazione scritta e orale

- Fate una ricerca nei siti specializzati (vedi "cinema online" nella sezione Testi e materiali) e individuate i temi dominanti del filone "decamerotico". Quali aspetti del Decameron sono presenti nei film? Quali sono i personaggi ricorrenti?

- Leggete l'articolo di Mulvey e riflettete sulla connessione fra
corpo femminile, voyeurismo, e cinema. In che misura il Decameron si presta alla "scopofilia"? Quale prospettiva tende ad acquisire il lettore: si identifica con il personaggio femminile che esibisce il proprio corpo? Oppure con il personaggio maschile che lo guarda? O, ancora, si trova in una posizione instabile, oscillante fra l'uno e l'altro personaggio? Motivate le vostre considerazioni.

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© 2003 Nicoletta Marini-Maio

University of Pennsylvania